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Matematica e fantasia

"E' mai possibile che la fantasia, l'emozione, l'immaginazione non vengano sollecitate di continuo da una disciplina i cui termini, spesso polisemi, sono così suggestivi? Una disciplina in cui si addiziona, si sottrae, si divide, si riduce, si sviluppa, in cui ci sono frazioni, il positivo e il negativo, in cui si cambia di segno ... in cui si cercano radici, in cui si trovano identità notevoli, in cui «si fila per la tangente», in cui le rette si intersecano, dove si parla di potenze, di elementi neutri e di elementi assorbenti, di incognite, di simmetrie, di continuità ... in cui i numeri sono naturali o relativi, complessi, reali, immaginari ... in cui si descrivono anelli, gruppi, corpi ... in cui ci si sforza di ricercare limiti, in cui si deriva, in cui si prendono in considerazione delle figure, in cui si procede tra le forme caleidoscopiche di tracciati geometrici mischiati ...

Più che assente, la fantasia è onnipresente. Di continuo i termini matematici ridestano interrogativi, emozioni, evocano immagini varie."

Da "Matematica mio terrore", di Anne Siety, Salani Editore, Milano 2003.

Luciano Battaia - 21/09/2004