In questa monografia introduciamo il concetto di primitiva per le funzioni reali di variabile reale.
Volutamente abbiamo scelto di separare nettamente questo argomento da quello dell'integrale di Riemann: anche se da un punto di vista tecnico sussiste uno stretto legame tra i due concetti, essi sono, teoricamente, molto diversi ed è bene evitare inutili confusioni. Per lo stesso motivo eviteremo, per quanto possibile, di utilizzare il termine integrale indefinito, preferendo sempre quello di primitiva.
Il problema del calcolo delle primitive di una funzione è
estremamente complesso, da un punto di vista tecnico, anche in
casi molto semplici: la situazione è legata al fatto che
mentre la derivata di una funzione elementare è sempre
una funzione elementare, l'analogo non è vero per le
primitive. Esempi classici sono le funzioni
e
. Questo fatto ha come immediata
conseguenza che l'insieme delle regole che
presenteremo non ci consentiranno di calcolare le primitive di
tutte le funzioni elementari. È per questo che riteniamo
opportuno limitare gli esercizi proposti solo a casi semplici,
aventi sostanzialmente lo scopo di far comprendere i processi
fondamentali e non quello di acquisire profonde abilità
tecniche che hanno poco interesse sia teorico che applicativo.
Naturalmente ciò non implica che non si debba acquisire
un minimo di manualità nel calcolo, ma solo che è
poco proficuo perdere troppo tempo a risolvere esercizi
inutilmente complessi (ma forse questo discorso si applica anche
alle altre parti del programma di matematica...!). D'altro
canto i moderni programmi di calcolo simbolico consentono di
ottenere in frazioni di secondo risultati che, a mano,
potrebbero richiedere anche ore di tentativi: forse è
molto meglio occupare questo tempo per fare cose
(matematicamente!) più interessanti.