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Consigli per amare Matematica

da un articolo di Mauro Cerasoli
http://space.tin.it/scuola/vdepetr/Text16.htm

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Insegnare ad amare la matematica è difficile, più facile è insegnare a non odiare, a ridurre il numero di coloro che dichiarano orgogliosi di essere negati per la matematica. ... Prima di tutto l'insegnante di matematica deve appartenere alla classe dei maghi delle Pubbliche Relazioni, degli intrattenitori televisi, dei propagandisti, dei predicatori, dei prestigiatori, dei guru. Si può aggiungere che bisogna essere un po' come Dario Fo a teatro: almeno una volta provate a sbagliare nel dire  "ics al cubo". Oppure scrivete sulla lavagna matenatica: tutta la classe scoppierà a ridere dimsotrando che seguiva attentamente la lezione. E nell'intimo del loro cuore gli studenti penseranno: questo (o questa) è dei nostri!

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La matematica appare spesso allo studente come una disciplina troppo seria, fredda, astrusa, in poche parole antipatica. Il suo insegnamento è fatto talvolta di certi riti che sembrano ricordare quelli di una messa funebre.

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Ma, sinceramente, come può interessare ad un cittadino italiano (lo studente in genere riveste questo ruolo giuridico) la definizione rigorosa di limite di una successione?

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Invece di far calcolare limiti, derivate ed integrali inutili, che oggi calcolano tranquillamente alcune graziose calcolatrici tascabili, per non parlare dei computer da tavolo, invece di far dimostrare teoremi intuitivamente ovvii, come quelli di Rolle e di Lagrange..., o inutili e noiosi, come il teorema delle tre perpendicolari, proviamo a trattare questioni che sembrano complicate e che, con un'idea luminosa, diventano facili da risolvere, oltre che attraenti.

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L'insegnamento della matematica dovrebbe essere basato su cose belle, piacevoli e allegre: come i giochi.Lo ripetiamo speso, e non smetteremo di farlo, ma i sordi sono tanti, a cominciare da quelli che redigono i programmi ministeriali.

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Non è meglio allora parlare in classe dell'infinito nascosto negli aculei di un cactus? A proposito, perché gli spini pungono? Risposta: dicesi pressione di una forza F su una superficie S il rapporto F/S. Fissata la forza, per esempio F=1, quanto sarà grande la pressione se la superficie è molto piccola? In altri termini quanto fa 1 diviso un numero positivo molto piccolo? Un numero molto grande! E se l'area è praticamente nulla come quella di uno spino? Un dolore infinito acutissimo! Come quello che i nostri studenti provano quando, per diventare avvocati o medici devono imparare l'assiomatica dei numeri reali, gli intorni, destri e sinistri, i famigerati punti di accumulazione (hanno già i loro problemi con i punti neri, o punti di accumulazione di grasso), ε e δ, la dimostrazione del teorema di Rolle e tutte le altre diavolerie che servono solo a complicare la vita e a far odiare la matematica Infatti, diceva Kronecker: Iddio ha creato i numeri naturali (= le cose semplici), il resto (= le cose complicate) è opera dell'uomo!

pagina pubblicata il 06/03/2003 - ultimo aggiornamento il 01/09/2003