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Iterazioni e funzioni non lineari

E' chiaro che la costruzione di successioni con il metodo iterativo è possibile solo se f(an) sta sempre nel dominio di f, per ogni n, in modo da poter eseguire l'iterazione: la cosa è sicuramente possibile per le funzioni per cui l'immagine del dominio coincide con il dominio.

imgCome primo esempio di una funzione non lineare consideriamo la funzione radice quadrata, che ha dominio e codominio coincidente con i reali positivi. Dato k>0 poniamo img. La figura a lato è costruita a partire da due diversi valori di k, uno maggiore e uno minore di 1: è chiaro che, in entrambi i casi, la successione converge ad 1. Se si fosse preso k=0, la successione sarebbe rimasta stabilmente sullo zero.

Consideriamo ora la funzione img e un valore reale k non nullo. La funzione ha dominio e immagine coincidenti con i reali non nulli, quindi non ci sono problemi a costruire una successione per iterazione, secondo il metodo ormai usuale: img.

img

Il grafico qui sopra mostra subito che le orbite costruite a partire da un k>0 convergono allo stesso punto (ottenuto per intersezione tra la curva e la bisettrice), di ascissa (e ordinata!) img, tutte quelle costruite a partire da k<0 convergono a  img.

La tecnica considerata in questo esempio è storicamente molto importante ed era nota, nella sua sostanza, già ai babilonesi. L'idea che porta alla considerazione di questa successione si può schematizzare con il ragionamento seguente. Se a (>0) è un valore approssimato della radice di 2, si ha: img, ovvero anche img è un valore approssimato della radice di 2. Inoltre img, ovvero se una delle due approssimazioni è per difetto, l'altra è per eccesso: prendendo la media delle due posso sperare di avere un'approssimazione migliore. La media delle due è  img, da cui segue la funzione considerata sopra. Il cosiddetto metodo delle tangenti o di Newton per la risoluzione numerica di un'equazione fornisce una (tra le possibili) giustificazioni teoriche a questo ragionamento. Questa tecnica ricorsiva si presta egregiamente ad essere utilizzata con un foglio elettronico di calcolo. Puoi vederne un'applicazione nella calcolo della radice di due.

Come ulteriore esempio consideriamo la funzione f(x)=cosx. Applicando la tecnica grafica si vede subito che l'orbita di un qualunque punto converge sempre verso l'intersezione tra la funzione coseno e la bisettrice y=x: 0.739085...

img

Puoi vedere un calcolo numerico, con foglio elettronico.

imgUn discorso sostanzialmente identico a quello fatto con la funzione coseno si può fare con la funzione seno, dove si trova che tutte le orbite convergono a zero, seppure con estrema lentezza. La lentezza della convergenza, come mostra il grafico qui a fianco, è legata al fatto che, per x prossimi a zero, senx si può confondere con x. Puoi vedere un calcolo numerico eseguito con foglio elettronico.
 

imgPer concludere con questi esempi introduttivi consideriamo la funzione f(x)=1/x. Poiché f(1)=1 ed f(-1)=-1, si conclude che le orbite di 1 e di -1 sono costituite solo dai punti 1 e -1 rispettivamente. Se prendiamo un altro punto k (non nullo) si ha img, mentre f(f(k)=k. Se ne deduce che le orbite dei punti diversi da 1 e -1 oscillano continuamente tra 1/k e k.
 

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pagina pubblicata il 26/02/2002 - ultimo aggiornamento il 01/09/2003