Se le funzioni seno e arcseno fossero una l'inversa dell'altra non ci sarebbe molto da dire relativamente alla funzione composta sin(arcsin(x)): basterebbe solo osservare che, in accordo con la regola generale sulle funzioni inverse si otterrebbe l'identità sul dominio di arcseno, cioè sull'intervallo [-1,1]. Poiché però l'arcseno è l'inversa di una restrizione della funzione seno, una precisazione si rende opportuna.
Dato un reale x dell'intervallo [-1,1], la funzione
arcseno produce un reale dell'intervallo , e
questo è esattamente l'intervallo a cui abbiamo
ristretto la funzione seno per poterla invertire. Se ne deduce
che la funzione in oggetto è proprio
l'identità sull'intervallo [-1,1].
L'animazione qui sotto, ottenuta con la regola per tracciare graficamente la composta di due funzioni, visualizza dinamicamente questo fatto: mentre il punto P varia in [-1,1], il punto R, che descrive il grafico della funzione composta sin(arcsin(x)), traccia il corrispondente tratto della bisettrice y=x.
In sostanza, in questo caso, il fatto che le funzioni seno e
arcseno non siano una l'inversa dell'altra non è
molto importante ai fini della composizione sinoarcsin. Ben diverso è il
caso della funzione composta in ordine
inverso arcsinosin. É un po' la stessa cosa
che succede quando si fa (che fornisce
l'identità sui reali positivi) e
(che fornisce invece la funzione valore assoluto).