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Indagini sulla continuità - 4

Vogliamo ora esaminare su un esempio che cosa succede se calcoliamo un limite in due variabili mediante due limiti successivi, facendo prima tendere la x al valore prefissato e poi la y. Per fare questo consideriamo la funzione img, il cui è grafico è rappresentato qui sotto.

grafico

Consideriamo per esempio il problema del calcolo del limite per (x,y) tendente a (0,0), dove la funzione non è definita e dove si annullano sia il numeratore che il denominatore della frazione.

Scegliamo un punto (x,y), nei pressi di zero e, tenendo fisso y (che supponiamo diverso da zero e da uno), facciamo tendere x a zero. Così facendo il punto (x,y,z)=(x,y,f(x,y)) sulla superficie tenderà ad un punto del piano x=0, appartenente alla curva intersezione della superficie con questo piano. Il calcolo è molto semplice e dà: img. Ora facciamo tendere y a zero: il punto (x,y,z) si muoverà lungo la predetta curva intersezione e si ottiene img. Simmetricamente supponiamo di tenere fisso x e facciamo tendere y a zero: il punto (x,y,z) si muoverà sulla superficie tendendo ad un punto della curva appartenente all'intersezione tra la superficie e il piano y=0. Anche ora il calcolo è semplice e si ottiene img. Da qui segue subito che img. I due limiti sono diversi. La funzione in due variabili non può avere limite. Nelle figure qui sotto sono rappresentate le due curve intersezione tra i piani x=0, o y=0 con la superficie.

grafico e sezioni

Il problema è naturalmente legato al fatto che i percorsi per raggiungere il punto (0,0) a partire dal generico punto (x,y) sono diversi e, come già osservato negli esempi precedenti, in generale il limite di una funzione di due variabili può dipendere dal percorso scelto: solo se il limite "globale" in due variabili esiste, allora la traiettoria seguita è indifferente.

cammini nel piano

La tecnica di calcolare il limite su particolari restrizioni in genere serve a provare che un determinato limite non esiste: basta provare che su due restrizioni diverse si ottengono limiti diversi. Se invece su restrizioni diverse si ottengono limiti uguali, in genere nulla si può affermare sull'esistenza del limite; l'unica conclusione che si può trarre è sull'eventuale valore del limite stesso: se, in qualche modo, si riesce a provare che il limite esiste, allora deve necessariamente essere uguale a quello calcolato su una qualunque restrizione.

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pagina pubblicata il 29/04/2004 - ultimo aggiornamento il 29/04/2004